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Grammatiche terrestri

GRAMMATICHE TERRESTRI

dal 16 Novembre al   8 dicembre 2022

Artists:

MURIELLE ARGOUD

STEPHANIE CHAMBERS

FRANCES CLARKE

BONNIE EISEN

GRAZIA GABBINI

AKSHITA GANDHI

KAREN SCHORY

MARCELLO SESTITO

LATANA

MAURIZIO PINI

VINCENZO  TORCELLO

GRAMMATICHE TERRESTRI

MyMicroGallery è lieta di presentare la mostra collettiva “Grammatiche Terrestri” a cui partecipano undici artisti: Murielle Argoud (FR), Stephanie Chambers( US) Frances Clarke (UK), Bonnie Eisen, (US), Grazia Gabbini (Italy) Akshita Gandhi (India) Latana (US/Singapore) Maurizio Pini (Italy) Karen Schory(US) Marcello Sestito (Italy) Vincenzo Torcello (Italy). In mostra opere fotografiche, collages, pittura e installazione che scandiscono un percorso di mappe narrative in cui ogni artista si relaziona con il tema della Terra muovendosi tra scienza ed enigma, algoritmo e spontaneità.

Le foto aeree e le immagini procurate attraverso le sonde spaziali, ci presentano la superficie terrestre e le impronte umane che la connotano come una realtà oggettiva, che esiste e vive al di fuori dell’individuo.  Questa è la grammatica razionalista , che definisce la geografia convenzionale e che vuole essere una parte fondamentale delle conoscenze su cui è basata la nostra vita.  C’è però un altro modo di rappresentare la superficie terrestre,  che  è  quello dell’arte  in cui la sacralità  dei luoghi, fisici e psichici, è considerata come parte della nostra esperienza profonda e della nostra percezione del mondo. Questa è la geografia  umanistica, che pone  l’individuo nelle sue condizioni esistenziali, al centro della rappresentazione, e considera i luoghi nei termini  in cui entrano a far parte della sfera emozionale e spirituale.

La  mostra  mette a confronto diversi modi espressivi per  territori emotivamente percepiti approdando ad  affrontare temi fondamentali, dalla città alla rete urbana, dal paesaggio  al concetto di confine, all’esperienza di esseri umani abitanti del Pianeta Terra. Così come ogni grammatica sottintende etimologicamente la  téchne, ossia “arte (o tecnica) della scrittura” , la grammatica terrestre assunta dalla comunicazione creativa va oltre la visione ordinaria delle cose, ha bisogno di essere nutrita dallo scambio tra entità dello stesso ciclo organico che si riconoscono come parte del tutto.   Attraverso tale comprensione è possibile leggere il mondo che ci circonda come un libro densissimo di segni a volte incomprensibili, mai però casuali.

Tutti gli elementi della natura comunicano tra loro e niente è separato, solo a noi esseri umani le cose appaiono divise, in realtà sono tutte concatenate come  parti di un unico corpo.  Abbiamo segnato la superficie terrestre con confini spaziali marcati che hanno prodotto gravi disuguaglianze fa nazioni regioni e classi ed etnie, spolpato e colonizzato territori sottolineando le differenze piuttosto che i valori che ci possono unire. La grammatica terrestre, opera creativa dell’uomo, mira a colmare  la distanza tra cultura e natura, poiché è impossibile pensare alle due cose come entità separate. Gli artisti, come architetti del paesaggio dell’anima, intessono reti fisiche e virtuali, trascendendo i confini del visibile. 

C’è dunque una grammatica, una legge , una regola, che struttura il mondo fisico (e non fisico) che ci circonda, così come c’è una sintassi, una comunicazione impressa dall’essere umano  che rinnova il presente con il suo operare, creando  sempre nuovi palinsesti. La grammatica terrestre è la lingua della natura-cultura  con i suoi codici tutti perfettamente  interconnessi  che compongono lo spazio geografico, biologico e psichico. Per espandere il pensiero ed evolverci dovremmo fare nostro il regale messaggio del maestro Joseph Beuys: “l’uomo e la natura con l’animo riunito costruiranno un nuovo mondo”.

(S. C.)

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