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Luminous

Marea Atkinson: LUMINOUS

MyMicroGallery, è lieta di annunciare dal 18 maggio al 1 giugno 2017, “Luminous”, prima personale a Milano dell’artista australiana Marea Atkinson. La mostra, a cura di Stefania Carrozzini, fa parte del circuito Photofestival ed è composta di una serie di opere inedite site specific ispirate al tema del labirinto, alla simbologia terrestre e cosmica.

La ricerca artistica di Marea Atkinson si fonda sull’esplorazione dell’insondabile, tocca le regioni dell’infinito. Un suo viaggio in Italia, e principalmente a Villa Garzoni a Collodi, è stato l’inizio di un percorso, un incontro fatale, una luminosa esperienza. A ispirarla, infatti, è il labirinto di quel bellissimo giardino, un luogo magico che in passato era anche un osservatorio astronomico. E per Marea, che da sempre è appassionata di astronomia, la magnificenza della natura, unita alla forza creativa ispiratrice, agiscono come una scintilla, ed è da qui che “The Luminescence Project” si sviluppa e prende corpo.

Agendo su fenomeni immateriali quali l’iridescenza, la luce, l’energia e il tempo, l’artista propone allo spettatore una nuova esperienza della realtà osservata. Il labirinto non è solo una forma architettonica, ma è simbolo di ciò che meglio rappresenta l’animo umano, ovvero la ricerca di Sé e la salvezza. E’ un luogo dove è facile entrare ed è difficile uscire, ma dove soprattutto è difficile stare, rimanere. Il labirinto è anche sede di contraddizioni, di errori, ma anche emblema del divino che è in noi, è simbolo di ordine e caos, di moltitudine e di unicità. E nel proprio cuore ognuno ha dentro di Sé, questo luogo che poi è un oceano di saggezza, dove perdersi e ritrovarsi.

La proiezione del labirinto è un invito a risvegliare la volontà di connettersi a ciò che davvero ci appartiene, a cercare le nostre vere origini. Sullo sfondo del firmamento e delle costellazioni ricamati dagli infiniti segreti della natura umana, l’artista ci invita a seguire un filo sottile, come quello di Arianna che guida Teseo all’uscita del labirinto. E’ un filo che unisce “questo mondo, l’altro mondo e tutti gli esseri” e tesse il linguaggio della vita, della morte e della rinascita.

Il radar espressivo di Marea Atkinson la conduce a sondare la forza della materia e il suo mistero. Una foto della galassia si proietta su una mappa specchiante del XIX secolo della città di Milano, che si illumina di polvere di stelle. E’ una sorta di nostalgia quella che qui guida l’artista, la nostalgia per la natura incontaminata. Infatti è nel XIX secolo che sulle città comincia ad estendersi una cappa di luce “inquinata” che ostacola la visione del cielo, uno dei beni più preziosi che la natura ci offre.
Un altro motivo d’ispirazione le è offerto dalla materia di un braccialetto di madreperla. Da qui l’artista interviene con il mezzo fotografico e con il colore ingrandendone i particolari su carta da origami esaltandone le iridescenze e creando cascate di acqua e luce.

La natura rimane per Marea la fonte di vera bellezza, ed è proprio da questa sorgente che con uno sguardo incontaminato s’iscrive la sua ricerca di purezza, un viaggio verso un’altrove, in una dimensione sconosciuta, dove il limite estremo toccato stabilisce sempre un nuovo punto di osservazione. Il lavoro di Marea Atkinson è una sintesi dei quattro elementi, tra spazio e luce, dove il tempo è percepito attraverso la continuità immateriale del flusso di energia. Dedalo per salvarsi e uscire dalla prigionia del labirinto, si costruì un paio di ali. Ed è questa la grande avventura dell’arte: la volontà di spiccare il volo oltre i confini dell’immaginazione.

Stefania Carrozzini

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MAREA ATKINSON è nata nel 1952 in Australia. Marea Atkinson è docente e ricercatrice all’Università del Sud Australia ed è stata direttore dello studio di stampe alla Scuola di Arte, Architettura e Design, Università del Sud Australia ad Adelaide. La sua principale area di ricerca si concentra sulla luce e sull’oscurità, sul rapporto tra arte, astronomia e la correlazione tra terra e cielo. La sua ricerca è stata presentata in numerose conferenze internazionali. Nel 2013 ha presentato l’installazione “The City of Stars Project” presso il Museo Americano di Storia Naturale e il Planetario di Hayden a New York (INSAP V111), ricostruendo il rapporto tra stelle e città.
Nel 2007/12 è stata invitata alle Conferenze di Iniziativa Starlight dell’UNESCO in Spagna e Nuova Zelanda per affrontare le questioni culturali, scientifiche e ambientali legate alla conservazione della luce delle stelle, Nella serie “The Labyrinth”, 2012-14, Marea si è ispirata ai suoi viaggi in Italia esplorando la relazione tra il giardino, la luce e l’astronomia con riferimento al giardino di Villa Garzoni, in Toscana. All’Accademia di Arte di Cranbrook, USA, ha ricevuto riconoscimenti per la sua opera dall’Università di Manchester, Regno Unito, dall’Università di Waterloo in Canada e dall’Associazione dei Fisici Canadesi. I lavori di Marea, che comprendono l’immagine stampata, l’installazione e le opere a tecnica mista, sono stati esposti in Europa, Australia, Nord America e Asia. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche tra cui: il Brooklyn Museum USA, il Museo Kornhaus Switzerland, la National Gallery of Australia e l’Istituto di Arte Detroit, USA. Vive e lavora ad Adelaide nel South Australia

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