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ANYA PESCE

Mymicrogallery, è lieta di presentare dal 5 al 19 Marzo 2024, “Fold Fetish”, la prima personale dell’artista australiana Anya Pesce a cura di Stefania Carrozzini.  In mostra ventuno opere monocrome realizzate appositamente per lo spazio espositivo della galleria.

Il lavoro di Anya Pesce si è evoluto dalla pittura astratta, procedendo nel corso degli anni verso una ricerca formale incentrata sulle possibilità espressive del  polimetilmetacrilato. Il suo percorso inizia con la plastica dipinta, con installazioni di grandi volumi, per focalizzarsi successivamente sulla plasticità del materiale. Le opere di Anya Pesce sono intrise di movimento e dinamismo e di un senso di meraviglia per le Illimitate possibilità che la plastica scultorea offre. L’artista si rivolge alla natura e all’energia del mondo inorganico e al potenziale creativo che si sprigiona dalla materia plastica.

Pur praticando concetti associati alla pittura, il  lavoro di Anya Pesce si identifica più come scultura. I temi esplorati accennano al mondo della moda e del design, fanno riferimento al movimento Finish Fetish, uno stile legato al LA Look, alla pop art, al minimalismo, alla luce e allo spazio, nato nel sud della California negli anni Sessanta, caratterizzato dall’utilizzo dei materiali industriali dalle superfici lucide, brillanti e riflettenti.

Per creare le sue opere l’artista riscalda il polimetilmetacrilato in un forno industriale poi procede con la lavorazione a mano;  una volta che è  riscaldato, il materiale ha un tempo di elaborazione limitato finché è malleabile. E’ in questo breve lasso temporale che l’artista procede a piegare la materia plastica, fino a quando non raggiunge la forma desiderata, con un approccio alla creazione che valorizza l’unicità e l’individualità dell’opera stessa, manipolando il materiale in modo non replicabile, in quanto le sculture non vengono realizzate in base a prototipi preesistenti.

L’artista si concentra sulla superficie, la pelle esterna dell’opera, che manipola liberamente attraverso la texture, ottenendo vari effetti tra opaco lucido e satinato. L’intenzione è quella di esprimere  una sorta di iper-realtà intrinseca della materia,  di esaltarne la bellezza, la percezione  sensoriale e le  qualità visive e tattili.

Il colore è spesso scelto per associazione simbolica come il rosso, con la sua energia radiante e vitale  per il corpo, la preziosità dell’oro e il richiamo alla trascendenza, la purezza del bianco in contrasto con la profondità del nero. Questi sono i colori principali utilizzati dall’artista dal 2015 che ora ha ampliato la tavolozza includendo l’intero spettro.

Le forme circolari organiche sono in contrasto con la rigida geometria costruttiva dei quadrati e creano una partitura visiva che, seppure nelle reciproche differenze, condivide un’armonia di fondo e ci parla di un’arte come crescita che si sviluppa e si modifica, sempre suscettibile di variazioni.

La loro fluidità agisce in diretto contrasto con le lastre rettilinee di acrilico nel loro stato originale perché lo scopo dell’artista è anche quello di mimetizzare la natura industriale del materiale; le pieghe poi suggeriscono il tessuto e creano drammaticità aumentando la luce riflessa sulla  superficie dell’opera.

Anya Pesce nella sua ricerca plastica  indaga la sensualità delle forme e la lucentezza seduttiva del materiale in termini di colore, luce e spazio; sono sculture che appaiono abitate da una forza interna, da un magma pulsionale, libero e fluttuante. In questa prospettiva l’oggetto feticcio il “fold fetish”,  è l’opera che decostruisce la sua aura tradizionale, la qualità illusoria, per risplendere come oggetto in sé, celebrando la sacralità della materia assoggettata al desiderio dell’artista.

E’ un linguaggio che sposta l’attenzione sulla rilevanza della carica vitale del gesto forgiante attraverso la verità e la spontaneità del momento creativo. Le sue opere sono superfici in movimento che oscillano tra solidità e trasparenza, geometria e casualità, pieno e vuoto, in un’estetica percepita nell’istante in cui il corpo dell’opera viene alla luce, e su cui l’artista ripropone ritualmente l’avventura della vita, sempre alla ricerca della perfezione.

Anya Pesce vive e lavora a Sidney in Australia. Espone dal 2011. Tra le mostre recenti si segnalano: 2023 Art & Design Florence Biennale, Florence. Italy; 2023 Art In Mind, Brick Lane Gallery, London UK; 2023 Sydney Contemporary, Carriageworks, Sydney. Australia;  2023 Surface Fetish, Mostra personale M Contemporary, Sydney, Australia; 2022 Finish Fetish, Personale M Contemporary, Sydney, Australia; 2021 Oceania and Auckland Art Fair, FHE Galleries, New Zealand;  2021 Only Women, International Biennale of Non-Objective Art (Satellite Blue Mountains), Factory 49, Sydney, Australia; 2020 Anya Pesce COVID-19. Personale M Contemporary, Sydney; 2021 Orbit, Mona Foma, Tasmania; 2019 30 x30: pret-a-porter.  Abstract Gallery Space, Paris, France; 2019 New Modern RNOP-The Road Paintings. Fivewalls, Melbourne, Australia; 2017 Supermarket Art Fair, Stockholm, Sweden. I suoi lavori fanno parte di numerose collezioni nazionali e internazionali, pubbliche e private.

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